Uni3 Isili Random
Uni3 Isili

“Donne non si nasce, lo si diventa”.

“Donne non si nasce, lo si diventa”.

Seduta di fronte a me Maria con un sorriso semplice mi confessa che è la prima volta che festeggia l’8 marzo. Siamo in pizzeria, abbiamo assistito da poco all’incontro in cui la prof.ssa Adele Galli ci ha parlato di Simone de Beauvoir che dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, pubblica “Il secondo sesso” (1949), un saggio fondamentale che apre la strada a quella discussione radicale sulla ‘condizione femminile’ che avrebbe caratterizzato i decenni successivi.
Maria è emozionata, mi confessa che la conferenza a cui ha assistito l’ha aiutata a riflettere su questioni che il suo stato di moglie e madre vissute con quella caparbietà di donna d’altri tempi mai l’avevano toccata. Accanto a lei il suo uomo con cui condivide una cinquantennale convivenza a cui ha dedicato la sua vita con quella tenerezza di donna fedele e innamorata.
“Per secoli si è pensato che questa condizione subordinata della donna fosse causata da un destino biologico, psicanalitico oppure economico. Che, insomma, le donne non potessero essere libere perché le cose stavano così e basta. A quest’idea de Beauvoir rispose con la sua citazione più famosa, “Donne non si nasce, lo si diventa”.
Le parole della Beauvoir accendono una conversazione interessante, davanti a me non ho una donna anziana, carica di anni e di esperienza antica ma una persona nuova interessata alle dinamiche di una società malata di contraddizioni; il rapporto uomo-donna viene analizzato ricorrendo a confronti tra generazioni diverse che hanno sempre visto la donna soccombere sotto il controllo maschile.
Insieme riconosciamo l’evoluzione che le donne hanno fatto negli anni, i progressi che specie nel sociale sono state in grado di raggiungere ma come questa evoluzione dei costumi femminili abbia messo in crisi certi uomini che si vedono privati di quel potere che li porta ancora oggi a considerare la donna come un proprio possesso, tanto da portarli a compiere atti violenti e criminali come il femminicidio.
La conversazione si protrae tra un antipasto, una pizza e un bicchiere di birra per concludersi con un saluto che sottolinea la nascita di un’amicizia che si consolida in una giornata che alle donne è dedicata e che alle donne si rivolge per scoprirsi capaci di ‘cambiare il mondo’!

giovanna

Di' quello che pensi

Facci sapere cosa ne pensi
e, se vuoi un'immagine da mostrare nel tuo commento, ottieni un gravatar!