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“Due parole ancora su UE e Costituzione italiana” Di Efisio Loi

Due parole ancora su UE e Costituzione italiana. “Costituzione italiana e Europa Unita hanno grossi meriti, ricordati opportunamente da Valerio. Grazie all’Unione Europea e a chi la rese possibile, abbiamo avuto nel vecchio continente settanta anni di pace. Grazie alla nostra Costituzione e agli uomini che la espressero, siamo usciti dal disastro della seconda guerra mondiale e dalla guerra civile, cosa non facile nonostante il sostegno del Piano Marshall e l’intraprendenza degli Italiani,. Per la verità, una precisazione va fatta: dopo la disgregazione della Jugoslavia, negli anni novanta, si riprese a combattere, a due passi da casa nostra, fra i popoli che erano stati confederati sotto la guida del maresciallo Tito. Alla fine di quegli anni,.purtroppo, ci mettemmo lo zampino pure noi”

 

Il virgolettato, contiene tutto quanto avrei dovuto dire nel mio intervento a conclusione della lezione di mercoledì pomeriggio all’Uni3. Come spesso mi succede, il gusto del paradosso mi prese la mano e mi addentrai in sentieri, supposti da me, noti a tutti, con parole che mi sembravano chiare e non ambigue. Il paradosso, però,  non è piano e lineare, un po’ come le parabole. Continuamente mi ripeto di stare più attento e ogni volta ci ricasco.

 

Cominciamo da Luigi Pitzalis a cui ho cercato di dare una risposta alla sua domanda, tra l’altro non rivolta a me, sulla mancanza di “educazione civica” nelle nostre istituzioni scolastiche. Immediatamente il paradosso mi ha fatto uno sberleffo e io non mi sono sottratto. Ho visto la Scuola spalancarsi davanti e “son vent’anni che ne son lontano” (omaggio a S. Remo).Ho cercato di mostrare la realtà dei fatti a Luigi che è mio amico e per nessun motivo vorrei contrariare, attraverso, per l’appunto, un paradosso.

 

La scuola fascista, tutti sappiamo cosa sia stata. Cercava di infondere nell’animo dei fanciulli l’idea dello Stato Nazionale, per quei tempi cosa ordinaria in Europa (“ordinaria”, nel senso di “all’ordine del giorno”) e ci mise sopra, come ciliegina, la Romanità e l’Impero. Tutto ciò non è stato senza conseguenze per gli Europei e per buona parte del mondo, cinquanta milioni di morti è costata la seconda guerra mondiale. Per parte mia, oggi (cioè, ai giorni nostri), mi sembra essere molto normale la cancellazione del’educazione civica dalla Scuola. Chi si è bruciato con l’acqua calda, ha paura anche della fredda o, se preferite,“Cuadhu freau sa sedha si tìmidi”.

 

Per quanto riguarda la nostra Costituzione, nata essa pure, come l’Europa Unita, da un compromesso, ho fatto riferimento al Concordato fra Stato e Chiesa. Mi sono buttato a capofitto nella parabola (non cercate modelli a questa mia, non ne troverete da nessuna parte) e mi sono chiesto a voce alta: “Non sarà stato lo Stato Italiano nel ’29, ricascandoci nel ’84, a prenderla “underground” sottoscrivendo il Concordato?

 

Ai due gatti che mi leggeranno posso dirlo, guardandoci negli occhi: “Cosa è seguito all’accordo, voluto dai Padri Costituenti, prima, e da Craxi , poi? Si è arricchito lo Stato, fascista o democratico che fosse, in termini di Supremazia, qualsiasi cosa voglia dire, o ci ha rimesso, lo Stato, dico, in termini di esborso e maggiori spese?” Pensate un pochino a cosa sia diventato il welfare dagli anni ’70 a oggi. Non sarebbe stato meglio lasciar fare ai Santi e alla Provvidenza anziché avere un debito pubblico di 2.291.651 miliardi i euro?” e un deficit pubblico al 135,7% del PIL. Chiaro cosa sia il paradosso? A chiusura del quale, dico a mezza voce: “E se la smettessimo di meravigliarci di cascare dal pero?

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