Resoconto lezione 7 dicembre 2022 – Costantino Nivola
Resoconto lezione del 7 dicembre
Mercoledì 7 dicembre all’Unitre si parla di Costantino Nivola nato a Orani nella nostra Sardegna che ne va fiera per aver dato i natali ad un artista che ha saputo, con la sua opera, portare il genio sardo nel mondo
Ce ne parla la prof.ssa Pamela Ladogana professore associato di storia dell’arte contemporanea all’università di Cagliari
Costantino Nivola conosciuto anche come Tino Nivola è figlio di un umile muratore, seppe far tesoro dei primi rudimenti di un mestiere che farà di lui uno dei più geniali scultori delle avanguardie artistiche del suo tempo.
All’inizio della sua carriera il diploma di grafica che aveva ottenuto con una borsa di studio a Monza gli consentì di partecipare all’Esposizione Universale di Parigi decorando il padiglione della Olivetti.
La sua vita ebbe una svolta decisiva quando, dopo la promulgazione delle leggi razziali, decise con la moglie Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica, di trasferirsi a New York.
È qui che trovò un ambiente culturale ricco di fermenti stimolanti e strinse amicizia con molti rappresentanti delle avanguardie artistiche del momento, in particolare con il grande architetto Le Corbusier, con cui spesso condivise lo studio e soprattutto alcune scelte stilistiche.
L’arte di Nivola parte dai materiali tradizionali che imparò a maneggiare nella sua terra di origine e si sviluppò a contatto con il ricco ambiente culturale newyorkese, mentre il distacco dalla Sardegna gli permetteva di acquisire consapevolezza delle proprie radici.
Tra le sue opere più famose la serie delle “Madri” che richiama la scultura delle civiltà pre-nuragiche e ne riprende la forma archetipa ed essenziale. Un’altra importante caratteristica è la vocazione delle sue opere ad un dialogo con lo spazio circostante e ad una presentazione corale e pubblica più che privata.
L’assemblea è affascinata dal racconto di un uomo che seppe assurgere all’olimpo di artisti sardi che ci rendono orgogliosi della nostra identità.
A chi chiede quanto dell’identità sarda si possa leggere nelle sue opere, la prof.ssa precisa che in Nivola l’eredità antropologica della Sardegna sia stata il punto di forza della sua arte visionaria.
Tra gli ascoltatori c’è chi a proposito di identità sarda cerca il confronto con la Deledda che dice avere avuto il merito di far conoscere la Sardegna in un’epoca in cui si andava alla ricerca di primitivismo arcaico, con il rischio di cristallizzare in immagini stereotipate la sua cultura pastorale.
La relatrice precisa che Nivola è riuscito ad andare oltre, ad oltrepassare la terra nativa, ma senza dimenticare mai, nonostante tutto, le proprie origini, anzi sfruttandole ogni giorno, utilizzandone i contenuti arcaici e ancestrali, integrandoli con ciò che l’America era e diventando l’uomo sardo più conosciuto al mondo.