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Cagliari e il Cimitero Monumentale di Bonaria

Cagliari e il Cimitero Monumentale di Bonaria

Sabato 21 gennaio 2023. A Isili Il giorno si preannuncia spruzzato di neve, quella neve che modifica il paesaggio che ci offre lo spettacolo di una stagione che tardava ad arrivare di fronte a un’estate che si ostinava a resistere, nonostante il calendario ne avesse decretato da tempo la fine.

È in un giorno come questo che la lezione all’aperto ci porta a raggiungere un sito programmato da tempo: “Il Cimitero monumentale di Bonaria” a Cagliari.

Cagliari ci accoglie con una temperatura più clemente, il sole intiepidisce l’aria rendendo visitabile quei luoghi freddi per antonomasia.

Ci attende il prof Mauro Dadea a cui dobbiamo un precedente incontro quando presentandoci la sua opera sul Cimitero Monumentale di Bonaria ce lo aveva reso particolarmente interessante tanto deciderne insieme la visita in loco.

Prima di inoltrarci nei viali del cimitero il Prof ci introduce alla storia di quello che oggi possiamo definire un museo all’aperto dove spiccano opere d’arte funeraria di raffinata fattura.

“L’origine del cimitero di Bonaria risale all’epoca della grave epidemia di colera che colpì Cagliari nel 1816. La città contava allora circa 12.000 abitanti: in quattro mesi morirono circa 600 persone. Un numero così alto di salme finì per mettere in crisi la consuetudine delle inumazioni all’interno delle chiese o altri luoghi consacrati. Inoltre, esigenze di ordine igienico-sanitario imponevano che i morti fossero tenuti lontani dai luoghi frequentati. La città adottò, quindi, le norme emanate da Napoleone Bonaparte nel suo editto di Saint-Cloud (1804), stabilendo che i cadaveri fossero sepolti fuori dalle mura cittadine. Alle pendici del colle di Bonaria fu individuato il sito adatto a ospitare il nuovo camposanto. La prima sepoltura avvenne il 1 Gennaio 1829”.

Dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento numerose sepolture, in particolare di famiglie nobili e della borghesia, furono accompagnate da preziose sculture in una varietà di stili che spazia dal neogotico al neoclassico e al liberty.

Spiccano le creazioni di Giuseppe Sartorio, protagonista dell’arte funeraria nell’Italia tra XIX e XX secolo, oltre alle opere di scultori quali Giovanni Pandiani, Ambrogio Celi, Cosimo Fadda, Giovanni Battista Villa, Francesco Ciusa, e tanti altri.

Nel 1968 il consiglio deliberò di non rilasciare più concessioni per nuove sepolture nel cimitero di Bonaria e nel mese di marzo del 2011, il Ministero dei beni e delle attività culturali lo ha dichiarato “cimitero monumentale”.

Purtroppo lo stato di conservazione di cappelle che conservano pregiate opere d’arte è molto degradato: statue impolverate, muri scrostati, lapidi sconnesse si presentano agli occhi del visitatore

Di fronte a tale squallore non possiamo che augurarci che l’ente pubblico si decida finalmente a investire i dovuti fondi per restaurare un così importante sito da far conoscere e apprezzare ai cittadini cagliaritani e ai turisti.

 

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