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Resoconto Viaggio a Viterbo e nella Tuscia etrusca

Resoconto Viaggio a Viterbo e nella Tuscia etrusca

 

Con le meraviglie negli occhi il popolo dell’Unitre ritorna in Sardegna dopo aver peregrinato nella Tuscia etrusca sulle orme della più importante popolazione dell’Italia preromana.

Il primo giorno dopo essere sbarcati a Fiumicino ci avviamo alla scoperta di Tivoli e la sua mirabile villa Adriana

L’articolazione delle costruzioni rispecchiano le idee innovative dell’imperatore in campo architettonico; egli volle riprodurre nella sua villa i luoghi e i monumenti che più lo avevano colpito durante i suoi viaggi nelle province dell’impero,

Per separarsi dal popolo e dai sudditi decise di erigere questa imponente costruzione, che a tutt’oggi resta un patrimonio storico molto importante e una testimonianza della grande capacità dei Romani nella costruzione degli edifici. Si tratta di una vera e propria città, estesa su di un’area di circa 300 ha, nella quale il grandioso complesso si presenta diviso in quattro nuclei diversamente caratterizzati.

Ammirati da tanta magnificenza percorriamo con una giovane guida – colta , pacata, laureata in epigrafia – gli ambienti vasti delle sale di rappresentanza e delle terme attrezzate con le più moderne tecniche del tempo che niente avevano da invidiare a quelle della nostra epoca.

Nel pomeriggio prima di raggiungere Viterbo ci fermiamo ad ammirare Villa d’Este con le sue splendide fontane e i loro giochi d’acqua, con i suoi lussureggianti alberi e piante di varie specie che rendono il giardino uno dei più belli e famosi esistenti.

Il secondo giorno è dedicato all’esplorazione della ‘città dei papi’ che ha il più vasto centro storico medievale d’Europa con alcuni quartieri medioevali ben conservati e cinti da mura.

La città è famosa per il trasporto della Macchina di S.Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno la sera del 3 settembre, in onore della Santa patrona: una struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i ‘Facchini di Santa Rosa’, per le vie abbuiate della città. Nel 2013 la ‘Macchina’ è stata inserita dall’UNESCO tra i Patrimoni immateriali dell’Umanità.

Nel pomeriggio andiamo alla ricerca di quel Lazio nascosto puntellato da splendidi borghi delimitati da mura e torri, scale esterne e balconi medioevali.

Il viaggio continua in un ottobre caldo e assolato alla scoperta della incantevole necropoli di Tarquinia – detta Monterozzi – con le sue camere funerarie decorate a fresco su un leggero strato di intonaco, con scene di carattere magico-religioso, seguita dalla visita al museo ricco di reperti, molti dei quali sono sparsi in tutti i musei del mondo.

Quindi Caprarola con il suo splendido Palazzo Farnese uno dei più importanti palazzi dell’architettura rinascimentale, poi Tuscania e Vignaniello che ci fanno immergere nelle atmosfere medioevali.

Il viaggio si conclude con due tappe interessantissime: la visita al maestoso castello Orsini-Odescalchi che nel 1481 ospitò papa Sisto IV in fuga dalla peste che devastava la città di Roma e una passeggiata tra i tumuli di Cerveteri.

Dopo esserci immersi nelle atmosfere di un popolo, quello etrusco, che ci parla con le sue splendide tombe, i suoi corredi, gli affreschi e con una lingua di cui conosciamo quasi essenzialmente le numerose iscrizioni funerarie ed elogiative, rientriamo ancora una volta arricchiti culturalmente e felici per aver vissuto un’esperienza indimenticabile.

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