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Resoconto gita a Lunissanti

Lunissanti a Castelsardo

In  una  Sardegna sempre incantevole i soci dell’Unitre  vanno alla scoperta di riti e tesori sempiterni. Questa volta  la meta è la cerimonia  dei Lunissanti, lunedì successivo alla Domenica della Palme; prima tappa TERGU dove visitiamo la Basilica della Madonna della Rosa di Gerico da dove parte la processione dei fedeli e il pellegrinaggio per Castelsardo e dove vengono presentati, durante la celebrazione della messa pontificale,  i misteri e gli strumenti della passione di Gesù.

Al termine della messa i partecipanti si riuniscono in gruppi per pranzare al sacco sui prati antistanti l’abbazia in una dimensione comunitaria.

Il gruppo dell’Unitre organizzato anch’esso col pranzo a sacco, ha potuto godere di momenti conviviali gioiosi, gustando ricchi cibi preparati per l’occasione: sandwich, torte salate, panini farciti con golosità per finire con fette di torte appetitose e dolci pasquali.

Nel pomeriggio raggiungiamo Castelsardo, sostiamo nell’albergo Nantis, con le sale  dalle vetrate panoramiche sul borgo medioevale, quindi visitiamo i luoghi dove si sarebbe svolta la processione della passione.

Il paese, sovrastato da un grande castello costruito nel XII secolo, conserva ancora le mura di recinzione e possiede tuttora un centro storico medievale.

Saliamo le ripide scalinate ci introduciamo nei quartieri medioevali con viuzze strette, ci affacciamo dai muretti in pietra ad ammirare dall’alto la facciata di nero basalto della cattedrale che si protende sul mare come la prua di una nave.

Tra quelle vie scopriamo la Sala della Cena apparecchiata con preziosi pani pasquali dai confratelli che daranno vita alla cerimonia e che consumeranno alla conclusione della processione.

Al tramonto, con il paese illuminato solo dalle fiaccole inizia uno dei momenti più particolari. Da  una posizione strategica assistiamo all’uscita dalla cattedrale delle confraternite:  i misteri con indosso una tunica bianca stretta in vita da un cordone, a loro spetta il compito di portare i simboli della passione, della crocifissione e della deposizione di Cristo  e i cori o cantori col viso scoperto cantano misteriosi canti pregregoriani difficili da interpretare da turisti inesperti come noi.

Sfiniti dal lungo percorso molti di noi rientrano in albergo soddisfatti comunque di aver assistito ad una delle cerimonie più famose dei riti della settimana santa in Sardegna.

Il giorno successivo è dedicato alla visita di un’altra delle abbazie medioevali che costellano la Sardegna e che cariche di storia offrono al turista tanta meraviglia da ammirare. È la volta della Basilica di Nostra Signora del Regno di Ardara, una delle più belle e meglio conservate basiliche romanico-pisane dell’isola, con un bellissimo Retablo, il più grande del cinquecento sardo, e un ciclo di affreschi seicenteschi.

Un lauto pranzo nell’agriturismo “Sa Tanca e Muros Rujos”dalla tipica cucina logudorese,nelle vicinanze, conclude in bellezza una delle gite più interessanti ed emozionanti di questo anno accademico che va a concludersi.

giovanna

 

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